SABATO 28 MAGGIO 1974 - 2016
ORE 9 - PIAZZA GARIBALDI, BRESCIA
"NELLA MEMORIA L'ESEMPIO, NELLA LOTTA LA PRATICA"
Corteo della memoria viva e delle lotte sociali!
COSE COSI', OGGI, NON ACCADONO PIU', VERO?
Per un 28 maggio della memoria viva, delle lotte e della resistenza.
Le stragi sono continuate in quegli anni e continuano tuttora.
Le guerre umanitarie degli Stati occidentali (Italia compresa) sono
nascoste dietro alla falsa volontà di esportazione democratica per la
stabilità globale. Il risultato è stato l'opposto.
Lo smascheramento dei reali obiettivi delle guerre "umanitarie" della
NATO - dalle occupazioni neo-imperialiste agli interessi materiali per
la sicurezza dei traffici marittimi e aerei, dalla stabilità dei mercati
finanziari alle fonti militari ed energetiche come petrolio e gas -
hanno portato nel Mediterraneo, nel Medio-Oriente, nell'Asia centrale e
ora anche in territorio europeo solamente stragi e morte.
Cose come quelle di 40 anni fa succedono ancora: è la
strumentalizzazione della paura. Paura e terrore sono diversivi efficaci
per imporre scelte reazionarie, in totale contrasto con la logica e il
benessere dei popoli. E la strategia dell'irraggiungibile Fortezza
Europa è quella di stringere i confini.
Una strategia che ha già attraversato la storia dello Stato Italiano
nell'epoca degli anni di piombo e che gli apparati statali hanno
utilizzato per compiere atti orribili. Ed è sempre una nuova strategia
della tensione che oggi permette l'avvio dei lavori per la costruzione
di un muro al confine tra Italia e Austria al fine di frenare i flussi
migratori, che ha fatto naufragare migliaia di migranti in fuga dalle
loro terre in guerra, che ha alzato barriere ai confini, come a
Ventimiglia. Come a Idomeni. In Spagna, in Polonia, in Turchia. Ha fatto
sì che pattugliamenti armati facessero da scudo ad un nemico senza
forma, ha dato adito a paranoici e settimanali falsi allarme, ha
permesso sentenzialismi mediatici e politici sul rischio dei quartieri
popolari come possibili covi jihadisti. Questa strategia della paura
cosa ricorda?
Questi discorsi d'intolleranza generalizzata, questa psicosi, questa
terrificante tensione, è lo stesso strumento utilizzato più di
quarant'anni fa dallo Stato italiano contro i movimenti sociali,
rivoluzionari, che in quegli anni mettevano radicalmente in discussione
un esistente fatto, come oggi, di crisi, sfruttamento, austerità,
miseria per le classi più povere.
Per questo crediamo sia sbagliato pensare che, dopo quella bomba in
piazza, giustizia sia stata fatta, nonostante Andrea Orlando - ministro
della Giustizia nel Governo del Salvabanche e di "Tempa Rossa" per il
PD, sempre più partito della nazione e della corruzione - voglia venire
a incensare il lavoro del proprio dicastero. Che due degli esecutori
materiali della strage siano stati messi all'ergastolo 41 anni dopo
l'attentato, non è una vittoria. Che Stato e nuovi fascismi continuino a
colpire impunemente, non è una vittoria. Che la chiusura delle
frontiere sia la soluzione per salvaguardare l'occidente dai "malvagi"
del mondo è una sconfitta.
Anche quest'anno, come ogni anno, il 28 maggio non può limitarsi al
rituale, alla sterile commemorazione. La memoria condivisa e pacificata
proposta dalle celebrazioni ufficiali sta svuotando il ricordo del
proprio significato. Si coglie l'occasione per condannare la violenza in
generale, decontestualizzando. Non si dice che quella violenza fu -
strage dopo strage - la risposta dello Stato, dell'ordine, alla forza
espressa dai movimenti rivoluzionari e antifascisti, che volevano
cambiare la società e il mondo.
La paura alimentata dalle istituzioni tenta di subentrare al posto della
coscienza critica e personale, ma in questa giornata c'è ancora chi
vuole resistere.
Come il popolo francese sta facendo ormai da mesi dopo gli attentati,
vogliamo dimostrare di essere un'alternativa, una boccata d'aria, contro
una politica austera, oppressiva e senza alternative.
Per rendere giustizia alla memoria delle antifasciste e degli
antifascisti, delle militanti e dei militanti rivoluzionari che quel 28
maggio 1974 morirono per il loro impegno nella lotta per il riscatto
degli oppressi e degli sfruttati, per la libertà contro il fascismo, il
28 maggio dev'essere sempre resistenza.
Resistenza alle condizioni di sfruttamento e precarietà, promosse dalle
politiche di Renzi e Jobs Act in ultimo, contro la mercificazione del
capitale umano, contro contratti a scadenze mensili e lavori non
retribuiti, per il diritto di tutti a un lavoro a reddito garantito, una
vita degna e un futuro progettabile.
Resistenza per difendere ambiente, salute e territorio, per fermare un
progetto economico d'interessi come lo Sblocca Italia, che non fa altro
che espropriare, speculare e inquinare i nostri territori e le nostre
vite. Per il diritto alla salute e al futuro, diciamo no ai veleni che
continuano a inquinare ambiente ed esistenze. No alle grandi opere
inutili come TAV e vari termoinquinatori che tentano di costruire sulle
nostre terre!
Resistenza agli sfratti e agli sgomberi. Contro la nuova legge regionale
sull'edilizia popolare che aumenta i canoni d'affitto, privatizza la
gestione degli alloggi ed esclusione i richiedenti che ne han più
bisogno. Il diritto alla casa è un requisito fondamentale per una vita
vissuta con dignità!
Resistenza ai neofascismi, al razzismo istituzionale e non, alle
barriere, ai confini. Per la libertà di movimento di tutte e di tutti!
Oggi come allora, tutto questo è da conquistare…e lo possiamo fare
insieme!
SABATO 28 MAGGIO 1974 - 2016
ORE 9 - PIAZZA GARIBALDI (BS)
CORTEO ANTIFASCISTA E ANTAGONISTA
NELLA MEMORIA L'ESEMPIO, NELLA LOTTA LA PRATICA!