sfrutto questo articolo di arstechnica per evidenziare una cosa che mi gira in testa da qualche settimana:
google tiene i dati delle ricerche effettuate all'infinito[1]
bing le anonimizza dopo 6 mesi[2]
yahoo dopo 3 mesi[3]
da un punto di vista tecnologico google e' piu' avanti di bing, ma dal punto di vista delle policy di data-retention hanno molto da imparare.
possiamo, noi, utilizzando motori alternativi, fare capire qualcosa a quelli di google?
[1] http://arstechnica.com/tech-policy/news/2010/03/google-keeps-your-data-to-le...
[2] http://arstechnica.com/microsoft/news/2010/01/bing-beats-google-but-not-yaho...
[3] http://arstechnica.com/old/content/2008/12/yahoo-outdoes-google-will-scrub-s...
Il 09 marzo 2010 09.09, marco ghidinelli marcogh@linux.it ha scritto:
possiamo, noi, utilizzando motori alternativi, fare capire qualcosa a quelli di google?
Oddio, due cose: a) a me non da' fastidio che Google tenga i miei dati, visto che questo permette loro di darmi un servizio migliore. Tanto per capirci, su ricerche non univoche non ho piu' la necessita' di dirgli che cerco per Linux (e in particolare Ubuntu), e non per altri sistemi operativi. Questo a me fa risparmiare tempo e torna un risultato migliore; detto questo posso capire che qualcuno abbia necessita'/timori sull'archiviazione, ma in questo caso le possibilita' sono infinite, dal non utilizzare il proprio account google (nel caso lo si possegga), all'appoggiarsi ad uno dei mille anonimizzatori oppure avvalendosi dell'ausilio di un altro motore di ricerca; b) sul solito sito di cui non ricordo assolutamente il nome, è possibile fare test in doppio cieco tra i risultati dei motori di ricerca. I risultati, almeno per quello che ho provato io (tosto che questo non sia assolutamente significiativo), sono disarmanti per i concorrenti.
L'astio che molti propugnano nei confronti di Google mi lascia perplesso. Google è un'azienda che fa profitti offrendo un certo numero di servizi. Di questi servizi sono noti i piu' vari aspetti.¹ Se si vuole godere degli stessi, bene. Se, lecitamente, le condizioni d'uso non soddisfano, basta non utilizzarlo.
Ciao, gelma
-------------------------------- ¹ http://bit.ly/dkjBS5
Il 09/03/2010 12:36, Andrea Gelmini ha scritto:
Se si vuole godere degli stessi, bene. Se, lecitamente, le condizioni d'uso non soddisfano, basta non utilizzarlo.
Per il resto posso anche essere d'accordo, ma su questo non tanto: sarebbe come sostenere che sia sufficiente dire "se non ti piace windows, non usarlo". E' certamente vero che la scelta resta all'utente, ma non si puo' negare che le pratiche predatorie di google (sia nel mercato ads che in quello dell'innovazione) riducano la concorrenza e di conseguenza la possibilita' di scelta reale.
Altro fattore da tenere in considerazione quando si parla di scelta e' la capacita' dell'utente medio di interessarsi/comprendere le policy: quanti sanno che esistono delle condizioni d'uso? Quanti le hanno lette? Quanti avevano le conoscenze per comprenderle? Quanti le conoscenze per capire i meccanismi della societa' dell'informazione e cosa sta dietro il data retention? i numeri ovviamente sono esigui e il grado di consapevolezza e' ancora piu' basso, per via della "gratuita'" del servizio.
ciao aLe
Il 09 marzo 2010 12.36, Andrea Gelmini andrea.gelmini@gmail.com ha scritto:
b) sul solito sito di cui non ricordo assolutamente il nome, è possibile fare test in doppio cieco tra i risultati dei motori di ricerca. I risultati, almeno per quello che ho provato io (tosto che questo non sia assolutamente significiativo), sono disarmanti per i concorrenti.
Mi rispondo da solo... In realta' il nome del sito l'ho recuperato dove meno me l'aspettavo... nei bookmark... http://blindsearch.fejus.com/
Ci ho giocato anche ora e c'è poco da fare: anche provando con ricerche per me inusuali finisco sempre su google.
Ciao, gelma