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http://www.carta.org/editoriali/ago102.htm#edi2
Disobbediamo per "Bella Ciao"
Carta Proviamo a stravolgere una famosa pubblicità Rai: tipica famiglia italiana, telecomando im mano, l'annunciatrice suadente ci chiede dall'altra parte della Tv cosa vogliamo vedere, risposta in coro "Bella Ciao". Da un po' di tempo la Rai sta sperimentando in un apposita sezione del suo portale [http://www.raiclick.rai.it] una serie di servizi che qualcuno giura potrebbero diventare il futuro di internet in versione "video on demand", ovvero la possibilità di ordinare e di usufruire di filmati attraverso la rete.L'idea non è nuova e a parte le incognite tecniche legate all'attuale congiutura economica che attraversa tutto il settore, avrebbe davvero delle prospettive interessanti. Peccato che il sogno resterebbe davvero tale comunque, visto che, come tutti sanno, il film "Bella Ciao", prodotto con soldi pubblici, è oggetto di un'odiosa censura per altro non nuova come è successo con la "Sindrome del Golfo" di Onofri.Nell'intervista a Carlo Freccero, pubblicata su questo numero di Carta [http://www.carta.org/rivista/settimanale/2002/30/sommario.htm], l'autore si è dichiarato d'accordo con un gesto di "disobbedienza" per cercare di forzare la censura Rai che concede "Bella Ciao" col contagoccie politico dietro apposita richiesta in "carta bollata". Speriamo, e in fondo siamo sicuri, che quest'estate tra le tante feste di Liberazione, dell'Unità, dei Social Forum che promuoveranno dibattiti e video, ci sarà spazio anche per "Bella Ciao", ma allora, perché non promuovere collettivamente un gesto di protesta che ponga all'attenzione pubblica l'ennesimo esempio di censura verso l'informazione indipendente nel nostro paese?Vorremmo lanciare una proposta, assieme agli autori di "Bella Ciao", per Settembre: in rete ci sono già molte esperienze interessanti che hanno fatto circolare produzioni video indipendenti, spesso determinanti nella raccolta di prove e documentazione sui fatti di Genova. C'è Indymedia, ma c'è anche un progetto interessante di network "open publishing" per la raccolta e la diffusione di materiali video come Ngvision [http://www.ngvision.org] o Telestreet che cerca di portare la produzione video indipendente in rete direttamente nelle televisioni di quartiere [http://www.telestreet.it]. Esempi di utilizzo di nuove tecnologie che, ancora una volta, pongano questo movimento all'avanguardia nel farne un uso creativo e democratico. Perché allora non rendere disponibile il filmato anche così? Molte realtà organizzate hanno un sito web sul quale, con poca spesa, si potrebbe rendere disponibile "Bella Ciao", come filmato digitale da scaricare liberamente. Si potrebbero organizzare liste pubbliche di siti disponibili con i quali condividere le richieste in modo da utilizzare al meglio le risorse di connessione e banda messe a disposizione, condividendo e promuovendo la scelta attraverso un piccolo banner "disobbediente" che annuncia l'iniziativa. In fondo, crediamo, sia una forma di pressione legittima verso i vertici di un servizio che in questo momento sta dimostrando di essere molto poco pubblico, ennesima anomalia nel panorama deprimente dell'informazione massmediatica nazionale. Noi di Carta ci stiamo pensando e metteremo a disposizione il nostro sito e le nostre competenze. Chi vuole aderire all'iniziativa o darci suggerimenti ce lo faccia sapere: carta@carta.org