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Ciao. Walter,che ha ancora il pc fuori uso,mi chiede di trascrivere alcune sue considerazioni in merito alle affermazioni del Sig. Paolo Rossi;mi associo al pensiero di Walter che condivivo pienamente. Ciao a tutte/i Luciana ________________________________________________________________________
"Caro" Paolo Rossi, Miei cari/e,ho letto la lettera di tale Paolo Rossi e ho notato l'ora in cui è stata spedita: 12.43 del 31 dicembre.Spero che tanto farneticare sia quindi stato causato da una crisi ipoglicemica o dal malumore che sopragggiunge in talune persone prima di capodanno e non da una sorta di ragionamento razionale e minimamente ponderato.Scusate,volevo anch'io fare gustosa ironia come Sauro,ma non ce la faccio proprio;vorrei allora,se il "signor" Rossi me lo permette,fare alcune considerazioni e mi chiedo: di cosa va tanto orgoglioso il nostro fantasista della grammatica, del fatto che la ValleTrompia e i suoi industriali armieri e l'industria d'armi bresciana in genere si siano venduti a tutte le genie "vincenti" della Storia? Dalla Repubblica di Venezia alla Repubblica Fascista di Salò,noi triumplini e bresciani abbiamo acquisito ricchezza e fama per l'acciaio e per le armi che con dovizia e sapiente operosità abbiamo forgiato per il satrapo di turno.Dopo l'arresto del Duce,con il fascismo agonizzante,prima che la seconda guerra mondiale volgesse al termine,il Cavalier Beretta che durante la guerra stessa si era arricchito producendo armi per i nazisti e i fascisti,pensò bene di concedere piccole porzioni della produzione di armi anche ai partigiani, per poter così salvare capitale e vita.E' di questo che il "signor" Rossi va fiero? Del fatto che per salvare se stessi e le proprie ricchezze sia lecito prostituirsi agli uni e agli altri? Io,da valtriumplino e da bresciano da cinque generazioni (se questo può contare qualcosa,cosa di cui dubito fortemente)sono molto più orgoglioso di persone quali Secchi,Rambaldini,Gatta,Gheda,Alviati,Lombardi,Mantovani,Gardoncini, Tanfoglio,Bonsi,Corti,Montini, cognomi di donne e uomini,cattolici e comunisti,repubblicani e laici,che hanno sacrificato la loro esistenza per la libertà,senza chiedersi come sarebbe andata,con la consapevolezza nell'anima che si doveva stare da una parte sola e che era giusto schierarsi per un valore così nobile quale la libertà. Ecco allora che i "signori" Rossi di turno mi appaiono piccoli,volgari,instupiditi dall'infantile bisogno di sentirsi orgogliosi indipendentemente da quale sia il motivo che genera tale orgoglio, e provo pietà,ma anche risentimento e ancora più timore per la loro immensa ignoranza "mater terribilis" di ogni disgrazia. Guardo i miei piccoli figli,ricordo i figli della Bosnia dilaniati da pallottole,bombe,mine, e mi chiedo come ci si possa sentire orgogliosi di appartenere al Paese che le ha prodotte.Lamenti,piaghe,ferite orribili,coscienze svendute alla vendetta,morte di corpi e di pensieri,città stuprate dall'orgoglio delle armi,potere assoluto di chi arma e di chi viene armato,e i sempre ultimi invece esangui,sfiniti,azzoppati,affamati,sventrati dalla stupidità,dall'orgoglio nazionale,dalla vergogna personale da nascondere nel sangue degli altri.E' questo che intende "signor" Rossi per orgoglio? Perchè questo è ciò che io ho visto e racconto; e ancora le racconto "signor" Rossi lo stupore nel perdere ogni cosa,dalla casa alle gambe per i colpi di mortaio,il rumore sublime dell'Apocalisse,del rombo incessante e continuo dei bombardamenti,un capodanno eterno,lampi e tuoni,la potenza dell'uomo che diventa massacro,colpi secchi di fucile,pistole,cannoni,il colpo cupo del detonatore che spinge il proiettile,qualche istante di silenzio e poi il fragore dello scoppio,e ancora schegge,spavento,urla,sangue,orrore,morte,preghiere e bestemmie che si fondono, e dall'altra parte invece l'orgoglio per la perfezione balistica,per il colpo sicuro,per la morte certa del "nemico".Ma dietro tanta vanità "signor" Rossi, ci sono bimbi,donne,vecchi,uomini lacerati nella carne e nello spirito,dietro tanto orgoglio seminato con pallottole e schegge roventi rimane solo l'odio per chi ha progettato,costruito e venduto gli strumenti di tanto dolore. Il "signor" Rossi di questo ne va fiero,e ciò mi affligge,mi mortifica,mi offende; e allora capisco che noi dobbiamo fare di più,molto di più,dobbiamo gridare sempre più forte il nostro NO contro la barbarie della guerra, e mi rinfranca il pensiero che siamo in molti a volerlo e poterlo fare.Grazie "signor" Rossi per averci ricordato con le sue affermazioni quanta ignoranza e stupidità alberga nelle coscienze di chi esalta gli strumenti di morte;questo ci stimolerà ad un impegno incessante,continuo.E se un giorno funesto la destra fascista conquisterà il potere(come lei auspica) noi saremo pronti a combattere,con forza e pietà, come altri prima di noi hanno fatto e ci hanno insegnato a fare.
Walter Saresini
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