j
: Messaggio successivo non letto k
: Messaggio precedente non letto j a
: Vai a tutte le conversazioni
j l
: Vai alla vista generale della MailingList
Carissimi\e,vorreri proporre una minima cosa,in risposta dell'appello del Presidente Ciampi agli italiani che dovrebbero dimostrare la loro italianità e patriottismo esponendo il tricolore, in appoggio a questa bestiale guerra (c'èuna guerra non bestiale?): Mi piacerebbe infatti che si indicesse una campagna per l'esposizione in ogni casa, della bandiera della pace, unico vessillo che oggi riconosciamo quale portatore di speranza e solidarietà tra gli ultimi contro i governi delle guerre con i popoli nella Pace. Non possiamo più sentirci rappresentati da Presidenti della Repubblica che non garantiscono più la Costituzione, in particolare l'articolo 11 della medesima, no possiamo più tacere che non possiamo sentirci cittadini di uno stato che calpesta dentro e fuori dai propri confini eterritoriali i diritti più elementari della persona e dei popoli(potrebbee essere un pezzo di volantinoche indice la campagna che propongo?) Sò benissimo che questa cosa è già stata proposta per la guerra del Kossovo e prima ancora per la guerra di Bosnia, ma credo che sia un atto simbolico importante che avvicina persone e luoghi apparentemente lontani. Questa cosa assieme alle proposte del gruppo Pace e Solidarietà del BSF, dovrebbe essere fatta girare un po' dovunque convinto come sono che se le idde nostre e del social forum non passano tra la gente comune non serviranno a molto. Ecco che sono a riproporvi una "campagna elettorale" permanente nei 206 comuni della nostra provinciacon i gruppi locali, se così non sarà credo che avremo sempre di più il fiato corto ed a noi difficilmente qualcuno ci porgerà la bombola dell'ossigeno.PS la bandiera che ho sempre preferto è quella rossa,per tradizione cultura storia politica affetti,ma da tempo la copro volentieri con quella della Pace perchè se tutti non siamo comunisti tutti siamo esseri umani con il diritto di vivere in pace.Un saluto Walter Saresini