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Da: Enrico Pieroni ep@crs4.it A: nonpiuguerre@yahoogroups.com; casocialforum casocialforum@box.it;
Tamborini Marco jackiron@libero.it; Marcello Storgato mineaction@saveriani.bs.it; walter.federica@tiscalinet.it
Oggetto: modifiche L. 184/90 Data: giovedì 21 febbraio 2002 12.36
Care amiche ed amici
Il Servizio Civile Internazionale gruppo regionale sardo ha deciso in assemblea di aderire all'appello volto ad impedire che svuotassero la L.184/90 che regolamenta l'exoport di armi e lo ha inviato a tutti i membri della commisssione difesa ed affari esteri.
Ecco le risposte della melandri e di ruzzante. Il secondo si appiglia al fatto che la modifica e' necessaria alla luce dall'accordo quadro europeo (che e' un accordo e non una legge) sulla omogeneizzazione dell'industria della difesa (leggi fabbriche di armi).
Pur senza illudermi, trovo comunque importante che:
- abbiano risposto dopo 1 gg e
- che comunque siano intenzionati a non fare passare il ddl cosi' come
proposto dal governo e infine 3) che al loro interno si notino differenze di percezione del problema
Un abbraccio
Enrico
- premesso che il gruppo ds l'Ulivo non ha partecipato alla votazione
del disegno di legge 1927 e che si è limitato ad esprimere un parere favorevole all'accordo europeo siglato dal governo dell'Ulivo il 27
Luglio
2000 (accordo che trova sostanziale condivisione anche tra molte associazioni che aderiscono alla campagna "io difendo la 185") premesso
che
ci riserviamo di presentare emendamenti in aula volti ad evitare il
rischio
di svuotamento della 185, premesso che il disegno di legge in discussione
è
del governo Berlusconi e appare del tutto privo di senso parlare di ddl siglato anche da Margherita e ds...le invio copia del comunicato stampa
dei
ds affinchè lo possa inviare a quanti sono stati male informati in merito all'iter del ddl 1927, e la informo che su richiesta del capogruppo ds
On.
Violante la discussione in aula sul ddl è stata rinviata a data da destinarsi. Cordiali saluti On. Piero Ruzzante (gruppo ds-l'Ulivo)
La proposta di legge di recepimento dell'Accordo quadro per la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa ipotizza una serie di modifiche alla legge 185/90 sul commercio delle armi che devono essere esaminate con grande attenzione. Il disegno di legge arriverà in aula non prima del mese di marzo e riteniamo che ci siano i tempi e le condizioni per un approfondimento del testo e
dei
suoi contenuti. L'accordo europeo volto a facilitare processi di integrazione industriale in un settore sottoposto a forte competizione come quello della difesa ha un valore positivo. Non è affatto detto che la sua traduzione legislativa debba mettere in discussione alcuni valori e principi che erano e sono a fondamento della L. 185 del '90. Negli anni in cui siamo stati al governo, coerentemente con quei
principi,
abbiamo proposto ed approvato la legge che vieta la produzione ed il commercio di mine anti-persona. Nel merito del provvedimento in discussione sono due le questioni che
come
Democratici di Sinistra consideriamo essenziali: che si mantenga il
divieto
della vendita di armi verso governi che sono responsabili di violazioni
dei
diritti umani nonché verso paesi impegnati in conflitti o interessati da situazioni di crisi e di tensione; che si garantiscano - anche nei casi
di
progetti legati ad accordi intergovernativi - adeguate forme di
trasparenza
e di controllo da parte del Parlamento sulla produzione ed il movimento degli armamenti. In questa direzione e su queste basi è nostra intenzione impegnarci per
un
approfondimento che vorremmo fare anche con la partecipazione delle organizzazioni ed associazioni che contribuirono a suo tempo all'impianto della L. 185/90 e che oggi ci sollecitano ad una riflessione
- insiema ad alcuni deputati del mio partito abbiamo già pubblicamente
annunciato che ci opporremmo a modifiche della nostra normativa che
rendano
possibili traffici di armi Giovanna Melandri