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Salve, mi chiamo Luca Kocci, sono un insegnante temporaneamente "distaccato" in Val Camonica e un collaboratore dell'agenzia ADISTA (www.adista.it), una rivista bisettimanale dell'area della sinistra e del "dissenso" cattolico. Vi invio per conoscenza un pezzo che ho scritto su EXA e appena pubblicato. Sabato e domenica sarò alle manifestazioni e, soprattutto per il forum di domenica, sarebbe utile per me recuperare - se esistono, ma dubito - le relazioni degli interventi. Mi farete sapere e ci vedremo domenica (c'è qualche "referente" per il forum con cui posso mettermi in contatto??) Grazie in anticipo e buon lavoro Luca Kocci tel. 3406099673, lkocci@tiscali.it
ADISTA N°29 del 15 aprile 2002
EXA, MOSTRA DI ARMI DA CACCIA. ALL'UOMO
31316. BRESCIA-ADISTA. Apparentemente è la più grande esposizione mondiale di armi sportive e da caccia. In realtà è una vetrina per le maggiori industrie armiere italiane e internazionali che producono sì pistole e fucili per il tiro a segno, ma che i migliori affari li fanno vendendo armi da guerra in mezzo mondo e "dotazioni antisommossa" tanto alle polizie dei Paesi democratici quanto agli eserciti dei regimi autoritari. Si tratta di Exa, giunta alla sua ventunesima edizione, in programma dal 13 al 16 aprile a Brescia, il principale centro produttivo italiano di armi e attrezzature belliche, apprezzato fin dal medioevo per le armature e ora noto in tutto il mondo grazie soprattutto alle fabbriche della Val Trompia. E contro Exa si è messo in moto un vasto cartello di associazioni, guidato dal Brescia social forum e dai missionari saveriani bresciani, con una serie di iniziative e di mobilitazioni: fra le altre una grande manifestazione nazionale in concomitanza con l'apertura di Exa (13 aprile, partenza da piazza della Repubblica, a ridosso della stazione ferroviaria, alle ore 14) e un forum sul tema "Un mondo senza armi è possibile" (il 14 aprile, nell'aula magna del liceo "Calini") a cui parteciperanno, fra gli altri, Elettra Deiana, deputata di Rifondazione comunista, l'economista Alberto Castagnola, il missionario saveriano p. Giorgio Beretta e i ricercatori Achille Lodovisi, Francesco Terreri e Chiara Bonaiuti. "Exa si propone propagandisticamente come un evento tutto centrato sull''idilliaca' passione per le armi da caccia, sportive, da collezione - spiegano i militanti del Brescia social forum -; in realtà, scorrendo la lista degli espositori si potrà comprendere come dietro la facciata dell'esposizione di armi sportive si nasconda una realtà diversa e ben più complessa. Grandi industrie che espongono ad Exa destinano una parte rilevante della loro produzione alle armi da guerra, alle armi leggere e di piccolo calibro, alle dotazioni antisommossa, a sistemi di addestramento per operatori alla sicurezza", dai gas lacrimogeni agli spray irritanti, dalle pallottole di gomma alle pistole a scariche elettriche. È il caso della Beretta di Gardone Val Trompia, una dei protagonisti di Exa 2002. Diventata un colosso dell'industria bellica durante la prima guerra mondiale e nel ventennio fascista, dopo la fine della seconda guerra mondiale si 'convertì' ai fucili da caccia, per poi riscoprire, negli ultimi anni, la sua vocazione bellica, tanto che oggi la Beretta è uno dei principali fornitori dell'esercito italiano e vende armi anche ai marines statunitensi e all'aeronautica francese; ed è anche uno dei leader mondiali nella produzione di quelle armi leggere (pistole, fucili e mitragliatrici) - di cui l'Italia è il terzo produttore al mondo dopo Stati Uniti e Gran Bretagna (e l'80 per cento delle armi leggere made in Italy arrivano da Brescia e dalla Val Trompia) - che, secondo i dati Onu, provocano oltre 150mila morti all'anno, per lo più tra la popolazione civile. Ma Beretta è solo l'esempio più eclatante. Ad Exa, infatti, saranno presenti altri colossi dell'industria armiera e bellica: le italiane Benelli, Franchi e Breda e le internazionali Colt, Smith & Wesson, Browning, Winchester. Allora è necessario "disarmare Exa", propongono le associazioni in un appello a cui è possibile aderire collegandosi al sito internet del Brescia social forum (www.bresciasocialforum.org). Disarmare Exa per opporsi alla guerra, resa possibile anche dal contributo delle industrie armiere. Per "denunciare la finanza armata: le connessioni tra finanza ufficiale e paradisi fiscali, le banche che finanziano il traffico internazionale di armi, gli Stati che destinano quote importanti del loro prodotto interno lordo alle spese militari sottraendole alla spesa sociale; le lobbies e i potentati che influenzano scelte politiche gravide di effetti distruttivi nel mondo". "Disarmare Exa, insomma, significa pensare alla costruzione di un mondo diverso, in cui le risorse oggi utilizzate per procurare morte, distruzione, danno ambientale, possano essere destinate a utilizzi socialmente utili; in cui le fabbriche d'armi possano essere riconvertite ad altri cicli produttivi; in cui la guerra sia bandita per sempre".
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