Subject: [ICS News, 8/4/2002] Doc. conclusivo "L'Europa oltre i
confini - l'Europa dal basso"
Care amiche e cari amici,
nei prossimi giorni riceverete
tutti i documenti, i commenti, le foto sull'iniziativa di Sarajevo: "L'Europa
oltre i confini - l'Europa dal basso". Trovate di seguito il documento
finale approvato dall'assemblea del convegno sabato scorso a
Sarajevo.
A termine del convegno ³L¹Europa
oltre i confini l¹Europa dal basso², organizzato dall¹ICS e
dall¹Osservatorio Balcani a Sarajevo nei giorni 5-7 aprile, gli oltre trecento
partecipanti, in rappresentanza di varie esperienze della società civile
italiana e dei paesi balcanici, hanno elaborato il seguente documento
conclusivo, consegnato anche al Presidente della Commissione Europea Romano
Prodi, intervenuto sabato pomeriggio a conclusione dei
lavori.
Sarajevo, 6 aprile 2002 DOCUMENTO
CONCLUSIVO
La ricomposizione dell¹Europa, di un¹Europa aperta e oltre
i confini, rappresenta l¹orizzonte politico e culturale di un Convegno che in
questi due giorni ha fatto incontrare le molte esperienze di relazione
comunitaria, che in questi anni si sono intrecciate da una parte all¹altra del
mare Adriatico. C¹eravamo dati l¹obiettivo di dare forma e contenuti
condivisi a questa fitta rete di relazioni, affinché il processo di
ricomposizione europea fosse accompagnato dal basso, da una società civile
capace di divenire protagonista fondamentale di un processo che vogliamo
sottrarre all¹esclusività della diplomazia ufficiale. Un¹idea di Europa che
bene emerge dalle organizzazioni dei quattro gruppi di lavoro nei quali si è
articolato il convegno: 1) Sostenibilità e territorio sono le parole chiave di un
percorso di rinascita economica e sociale alle quali riferirsi per uno sviluppo
partecipato che valorizzi le identità e le risorse locali, e sulle quali
misurare l¹impatto e l¹efficacia dei progetti di cooperazione
internazionale. 2) Un¹Europa che voglia essere coerente nelle proprie
politiche di solidarietà e cooperazione deve garantire pieni diritti di
cittadinanza, ed in primo luogo quello fondamentale di
circolazione. 3) La società civile europea rappresenta quell¹insieme di
relazioni ed attività sociali in grado di affermare con forza che nel tempo
della globalizzazione c¹è bisogno di più diritti e non meno, più cooperazione e
non meno, più difesa dei soggetti deboli e non solo assistenza. Ma anche
di più riflessione affinché questo avvenga nel rispetto dei contesti
locali. 4) La
diplomazia popolare e preventiva può e deve rappresentare una risorsa nei
processi di decisione specialmente per quanto riguarda la politica estera e di
difesa dell¹Europa a cui guardiamo. In particolare, l¹obiezione di coscienza
deve essere inclusa come diritto costituzionale anche nella nuova Carta
Europea.
I partecipanti al Convegno ³L¹Europa oltre i confini, l¹Europa
dal basso² si impegnano a creare una rete di organizzazioni della società
civile, della cittadinanza e delle comunità locali europee, in costante e
reciproco contatto, al fine di favorire: -
iniziative comuni di cooperazione, scambio,
formazione e sensibilizzazione sull¹idea di un¹Europa dal basso che vogliamo
contribuire a costruire - iniziative di monitoraggio delle politiche, di lobby e di
confronto, con le istituzioni europee con cui vogliamo interloquire: Unione e
Commissione Europea, Consiglio d¹Europa, OSCE, etc -
la realizzazione di un rapporto biennale
sulle esperienze concrete di integrazione dal basso ed un libro bianco sulle
politiche europee rispetto ai temi e ai valori di integrazione, democrazia,
pace, cittadinanza e diritti umani. Per impegnarci a perseguire questi
obiettivi, ci impegnamo a dar vita ad una newsletter periodica di contatto tra
tutti i partecipanti del convegno e tutte le esperienze che vorranno mettersi in
rete con informazioni, opinioni, approfondimenti e dibattiti, e un sito
Internet.
Il bisogno di Europa appare ancora più forte in queste
drammatiche ore in cui il diritto internazionale nel vicino Medio Oriente viene
calpestato. Il messaggio che lanciamo in questi giorni da Sarajevo esprime
dunque la presa di coscienza delle grandi responsabilità che abbiamo tutti noi
come cittadini europei, assieme alle istituzioni e ai governi, affinché la
ricomposizione dell¹Europa costituisca una nuova grande polarità in grado di
contagiare altre possibili polarità e rappresentare dunque un¹alternativa
all¹attuale dis-ordine mondiale. In particolare chiediamo che in questi giorni
l¹Unione Europea metta in atto tutte le forme di pressione politica per
richiedere con fermezza il ritiro immediato delle forze armate israeliane da
Cisgiordania, Gaza, Gerusalemme est, come previsto dalla Risoluzione ONU 242, e
per chiedere al governo di Israele di garantire l¹incolumità e i diritti
democratici e delle delegazioni internazionali di pace presenti in Palestina.
Faccia l¹Europa la sua parte anche nella lotta al terrorismo che colpisce le
persone inermi, e garantisca quindi le condizioni di sicurezza per entrambi i
popoli, in due stati. In questo quadro l¹integrazione dei paesi dell¹Europa
sud-orientale nell¹Unione Europea rappresenta una condizione ineludibile. Il
2007, anno del cinquantenario del Trattato di Roma, può e deve vedere un¹Europa
non più dimezzata, e per questo ci impegnamo da qui a quella data a riproporre
nelle capitali balcaniche altrettante occasioni di verifica e approfondimento
dello stato di realizzazione di un¹integrazione europea rapida, sostenibile e
dal basso. -- Claudio
Bazzocchi
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CONSORZIO ITALIANO DI
SOLIDARIETA' / ICS
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La sfida della
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