DISARMIAMO EXA 2002 PER DIRE NO ALLA GUERRA E AL COMMERCIO DI ARMI
BRESCIA, 13 – 14 APRILE 2002 Quest’anno, dal 13 al 16 aprile, Brescia
ospita la ventunesima edizione di EXA, uno degli appuntamenti espositivi
più importanti per le maggiori aziende produttrici di armi leggere e di
piccolo calibro a livello mondiale. Secondo la pubblicistica degli
organizzatori l’esposizione promuove l’uso delle armi a scopo ludico,
sportivo, di difesa. In realtà è un’ottima vetrina per i marchi delle
imprese del settore e costituisce occasione d’incontro e di affari anche
per tipologie di armi ad uso bellico e antisommossa. Nel luglio 2001 il
Segretario Generale dell’O.N.U. Kofhi Annan, ha definito le armi leggere e
di piccolo calibro, “armi di distruzione di massa”. Recentemente Mons. R.
Martino, rappresentante della Santa Sede all'Onu, facendosi voce di molte
organizzazioni della società civile, ha dichiarato che "gran parte del
traffico illecito di armi ha origine nel commercio legale delle medesime"
(cfr. Intervento alla 56ma Sessione Generale dell'Onu sul disarmo -
15/10/2001). L’Italia è il terzo Paese produttore mondiale di armi
leggere. Circa l’80% delle armi leggere prodotte in Italia viene da
Brescia. Nell’ultimo decennio due milioni di bambini sono stati uccisi in
conflitti dove sono state usate armi leggere e cinque milioni sono
diventati disabili. Si stima che soltanto in Afghanistan vi siano circa
dieci milioni di armi di piccolo calibro; sette milioni in Africa
Occidentale, circa due milioni in America Centrale. Nei moltissimi
conflitti scoppiati nell’ultimo decennio circa la metà delle armi
complessive utilizzate per le operazioni di guerra sono delle tipologie
prodotte dalle aziende che espongono ad Exa. Il parlamento italiano si
prepara a discutere modifiche alla legge 185 sul controllo e la
limitazione della produzione e del commercio di armi. Scopo evidente delle
proposte di modifica è rendere molto più permissiva la normativa vigente.
E’ a nostro avviso di grande importanza dare sostegno alle campagne in
atto nel Paese a difesa della legge 185/90. Crediamo sia venuto il momento
di avviare una riflessione profonda sulla produzione e il commercio dei
sistemi d’arma. Diventa sempre più urgente attivare osservatori permanenti
per il monitoraggio, così come riaprire la prospettiva –complessa e di
lungo periodo, ma certo praticabile e ineludibile- della riconversione
dell’industria bellica al civile, garantendo reddito e occupazione ai
lavoratori. Disarmare Exa significa anche denunciare la finanza armata: le
connessioni tra finanza ufficiale e paradisi fiscali, le banche che
finanziano il traffico internazionale di armi, gli Stati che destinano
quote importanti del loro p.i.l. alle spese militari, sottraendole alla
spesa sociale; le lobbies e i potentati che influenzano scelte politiche,
gravide di effetti distruttivi nel mondo. Opporsi ad EXA significa anche
dire un no concreto e forte alla guerra in atto. Dopo l’orribile strage
che l’11 settembre 2001 ha spezzato le vite di migliaia di persone
innocenti a New York, anche il governo e il parlamento italiani –in
violazione dello stesso articolo 11 della Costituzione repubblicana
(“L’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle
controversie internazionali”)- hanno deciso di partecipare alla guerra
globale permanente condotta dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Il
conflitto ha già provocato migliaia di vittime in Afghanistan e, per
dichiarazione del Presidente americano Bush, sta per estendersi ad altri
Paesi, mentre coloro che vengono indicati come i mandanti dell’attentato
alle Twin Towers restano introvabili. Si preparano nuove inutili e
devastanti avventure belliche, per garantire non la sicurezza comune,
bensì il dominio imperiale di pochi ricchi sulla grande maggioranza
dell’Umanità, a discapito di scelte politiche democratiche e condivise che
permettano di superare gli squilibri, le ingiustizie sociali, la negazione
dei diritti più elementari della persona che il neoliberismo impone su
scala planetaria. Siamo convinti che la lotta al terrorismo si debba
combattere con un impegno costante e deciso per la costruzione di un mondo
più giusto. Per queste ragioni facciamo appello a tutte le realtà
associative, politiche, sindacali, ai singoli cittadini, perché
partecipino al forum di discussione sulla guerra globale e le sue armi e
manifestino in mille forme pacifiche e chiare l’opposizione alla guerra e
alla produzione bellica, la volontà di pace e giustizia proprie di
grandissima parte della società civile di Brescia e del Paese; A Brescia,
il 13 e il 14 aprile 2002, in concomitanza con l’esposizione di EXA.
Silvia Perotti Manerbio BS |
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