Lettera aperta al popolo del 15 febbraio e alle organizzazioni che hanno promosso e partecipato alla grande manifestazione contro la guerra
Cari amici, a 10 mesi dal 15 febbraio in Mesopotamia e in Medio Oriente non cè ancora pace. La guerra che contro il volere dei popoli del mondo è stata mossa allIraq continua nelloccupazione militare a cui anche lItalia sta partecipando.
Le condizioni di vita e di sicurezza di milioni di iracheni continuano ad essere precarie. La sovranità non è ancora in mani irachene e non si parla di libere elezioni. La privatizzazione del sistema produttivo iracheno e lappalto della ricostruzione alle imprese multinazionali stanno minando la possibilità stessa di autogoverno
Non solo la guerra e loccupazione non hanno contrastato il terrorismo, ma lo stanno alimentando in tutto il mondo. In Palestina avanza un muro che è negazione della stessa idea di pace. Permangono minacce di altre guerre preventive nellarea mentre il diritto alla guerra viene ormai evocato anche in Italia.
Questa guerra continua però a trovare forti ostacoli La gran parte delle gente dellIraq manifesta, in diverse forme, crescente ostilità alla presenza di truppe straniere. Il movimento per la pace, e per un altro mondo possibile, è ancora attivo in tutto il mondo e continua a riempire le piazze, da Perugia, a Londra, agli Stati Uniti.
Dal movimento pacifista statunitense, unito in tutte le sue componenti, è venuta la proposta, rilanciata dal Forum Sociale Europeo di Parigi, di tenere il 20 di marzo 2004, nellanniversario dellinizio dei bombardamenti, una grande giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra e loccupazione dellIraq a cui i movimenti di decine di paesi hanno già aderito.
Vi proponiamo di incontrarci per costruire insieme il comitato italiano per la mobilitazione del 20 marzo e per organizzare, individuando un percorso di iniziative che cominci subito, la partecipazione italiana a questo nuova grande prova di democrazia globale.
Pensiamo che la manifestazione possa essere convocata a partire da alcune parole dordine su cui vorremmo sviluppare il confronto:
Per il diritto allautodeterminazione del popolo iracheno: - Ritiro immediato di tutte le truppe straniere a cominciare da quelle italiane - Avvio di un processo costituente gestito dalle forze irachene - Intervento di garanzia internazionale che accompagni la fase di transizione
Per la pace in tutto il Medio Oriente - a cominciare dallo smantellamento del muro israeliano - dal cessate il fuoco e dalla riapertura del negoziato
Per una politica italiana di disarmo e di nuove relazioni con il Sud del mondo.
Il Gruppo di continuità del Forum Sociale Europeo